venerdì 3 febbraio 2012

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La nostra scuola e il dimensionamento scolastico

Riproponiamo di seguito il testo sul dimensionamento scolastico che avevamo già pubblicato il 24 novembre 2011 a firma del CdI. Nel corso dell'ultima assemblea del Comitato dei Genitori il documento è stato nuovamente esaminato e sottoscritto anche dal Comitato dei Genitori e dai lavoratori della scuola.

Nell’ambito del percorso verso il dimensionamento scolastico, il IV municipio ha proposto un piano di accorpamento per ridurre gli attuali istituti (tra comprensivi e non) da 17 a 12.
Si è arrivati a questa proposta in soli 2 incontri intercorsi tra Amministrazione municipale e dirigenti scolastici, senza alcun invito per i consigli d'istituto, e, così come richiesto dalla Regione Lazio, ogni istituto comprensivo dovrà avere non meno di 1000 alunni, e per far ciò alcuni arriveranno anche a 1300. 

Esprimiamo con forza il nostro disappunto per il fatto che l’amministrazione del IV municipio non ha sufficientemente condiviso decisioni così importanti con il Consiglio d’Istituto, quindi con le famiglie e con i lavoratori della scuola, dando dimostrazione del fatto che i bambini vengono  considerati come le offerte ai supermercati “prendi 3 paghi 2” pur di risparmiare, senza tenere conto della continuità didattica dei singoli plessi.

Le norme sul dimensionamento mirano - come si è capito - alla riduzione dei dirigenti scolastici e alla contrazione di una parte del personale di supporto per esigenze di mera riduzione delle spese. Siamo convinti che la normativa in questione non si possa applicare, almeno inizialmente, al nostro Istituto Comprensivo.
Sul piano letterale le norme in questione - con riferimento agli istituti comprensivi già esistenti - devono fare i conti con norme superiori che tutelano l'AUTONOMIA SCOLASTICA:

Costituzione - art. 117, comma 3
"Sono materie di legislazione concorrente quelle relative a: (...) istruzione, salva l'autonomia delle istituzioni scolastiche e con esclusione della istruzione e della formazione professionale".

Il nostro Istituto ne è già dotato e le norme in questione (sia il decreto legge 98/2011 convertito nella legge 111/2011, sia la delibera regionale 377/2011) non mettono in discussione, né potrebbero, gli istituti comprensivi già esistenti e già dotati di autonomia, anche in assenza, peraltro di poco, della quota "1000". 
Ed in effetti, ben consapevole della multiformità del territorio e della collettività regionale, la Regione Lazio ha introdotto, rispetto al tenore della legge statale, la locuzione "di norma", volta a rendere un po’ più flessibile la regola della quota 1000.

Atto di Indirizzo della Regione Lazio sulla Programmazione della Rete Scolastica.
Anno scolastico 2012-2013.
Paragrafo 3.1
6. Gli istituti comprensivi per acquisire l’autonomia devono avere di norma almeno 1.000 alunni

Si parla dunque di situazione in cui l’autonomia va “acquisita” e non “mantenuta” come nel nostro caso e di tutti quegli istituti che come il nostro, sono già “comprensivi”..


Riteniamo che, quel "di norma" apre la porta, inoltre, a eccezioni che siano giustificate da circostanze particolari che - nel nostro caso - sono sicuramente ravvisabili in quanto segue:
  • l'essere scuola a metodo;
  • l'essere molto prossimi alla quota 1000;
  • la carenza di strutture, con particolare riguardo alla persistente NON ASSEGNAZIONE della palestra Agnini;
  • l'essere già articolati in due plessi.
Come Consiglio d'Istituto crediamo sia importante far capire ai nostri interlocutori istituzionali la nostra ferma intenzione di far rispettare l’identità e l’attività della nostra scuola Montessori, come abbiamo già avuto modo di dimostrare in occasioni passate.
Altri orientamenti degli amministratori locali si renderebbero quindi colpevoli di violazione di norme di rango costituzionale! 
In subordine, potremmo accettare solo l'assorbimento di scuole che adottino il nostro metodo perché, diversamente, la scuola perderebbe la sua specificità e caratterizzazione, e anche questa sarebbe grave violazione dell'autonomia sotto il particolare più pernicioso profilo della perdita dell'identità. 

Non sapendo se verrà accolta dalle altre amministrazioni coinvolte la richiesta di rinvio di un anno per l’attuazione del dimensionamento scolastico, votata dal municipio, e se avremo modo di essere coinvolti nelle decisioni finali, vogliamo far conoscere la nostra posizione,  assolutamente contraria a quanto attualmente prospettato per la nostra scuola, e difenderemo in tutti i modi l’identità del nostro Istituto.
il Consiglio di Istituto dell'IC Viale Adriatico
il Comitato dei Genitori
i Lavoratori dell'I.C. Viale Adriatico 140

9 commenti:

  1. Il documento di cui sopra è arrivato alla Commissione scuola della Regione Lazio. Ad oggi non sono a conoscenza della delibera definitiva votata il 3 febbraio scorso. Vi terrò aggiornati.
    Marzia Maccaroni (pres. del cdi)

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    1. La situazione aggiornata, caratterizzata dalla più assoluta indifferenza da parte degli organi istituzionali nei confronti delle "istanze del territorio" - è la seguente.
      Con delibera n. 42 in data 3 febbraio 2012, la Giunta della Regione Lazio ha approvato, all'unanimità, il nuovo piano di dimensionamento scolastico 2012-2013 che prevede per quanto ci riguarda, all'allegato A, pag.24-25, quanto segue:
      "Primaria SANDRO PERTINI VIALE ADRIATICO, 140
      Infanzia VIALE ADRIATICO VIALE ADRIATICO, 140
      Sec.I grado PERTINI (metodo Montessori)VIALE ADRIATICO, 140
      Primaria VIA MONTE RUGGERO VIA MONTE RUGGERO 39 (via Monte Cardoneto)
      Infanzia VIA MONTE RUGGERO VIA MONTE RUGGERO 39 (via Monte Cardoneto)
      Sec.I grado PIVA (ex Manuzio) VIA MONTE RUGGERO 39 (via Monte Cardoneto)
      Primaria ANGELI DELLA CITTA' VIA MONTE CARDONETO, 9 (Monte Ruggero)"
      La sede legale dell'Istituto comprensivo sarà stabilita con successivo atto della Direzione regionale competente in materia di istruzione.
      Come potete vedere la citazione del metodo Montessori è posta accanto alla secondaria di I grado "Pertini" e non accanto alla primaria e alla scuola dell'infanzia.
      La deliberazione del Comune di Roma in tall senso è del 28 dicembre.
      La delibera può essere impugnata davanti al TAR entro sessanta giorni dalla sua pubblicazione sul bollettino ufficiale della Regione e, quindi, più o meno entro la prima metà di aprile.
      Il nostro Istituto, nuovo Istituto all'interno del quale coesisteranno più metodi, diventerà di dimensioni abnormi con cospicue difficoltà di gestione - a mio modo di vedere - da parte della struttura amministrativa preposta.
      Non ho altre parole per commentare la vicenda...

      Lorenzo Marchesi

      Vi è a questo punto solo la

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  2. Perché tanta preoccupazione? Anche alla Mauri, la scuola con il numero più alto di scritti del IV municipio, coesistono due realtà tranquillamente, il metodo Montessori e il metodo comune. Le dimensioni della vostra scuola non diventeranno abnormi perché i due plessi accorpati hanno poche sezioni, soprattutto la media. Cerchiamo di non creare allarmismi ingiustificati. Monica, genitore della Mauri

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  3. Ogni Istituto ha le sue dinamiche, che solo chi frequenta può conoscere bene, e ti garantisco che la preoccupazione c'è ed é anche giustificata.
    E comunque, 850 bambini sono più gestibili di 1.200.
    Inoltre, cosa non secondaria, per una scuola che nasce 40 anni fa come Montessori, essere accorpata ad una scuola che non è a metodo, rappresenta una grande mancanza di rispetto per la nostra identità storica e culturale.

    Anna R. (IIA)

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  4. Probabilmente non conosco la situazione della vostra scuola ma essendo genitore di una bimba della Mauri in cui ci sono, tranquillamente, entrambi i metodi non capisco il problema;perché verrebbe meno l'identità della scuola Montessori? Nell'Istituto ci saranno dei plessi Montessori e altri no e chi si voleva iscrivere prima al Metodo continuerà a farlo!! Poi i numeri che riporti non sono corretti, da 850 i bambini diventeranno all'incirca 1100; ci sono Istituti che ne hanno ben molti di più, anche 1600...
    Monica (genitore della Mauri)

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  5. Ci saranno comunque delle differenze peggiorative, è evidente.
    Anna R.

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  6. C'è qualcuno che saprebbe spiegarmi veramente quali saranno le differenze peggiorative? Non mi sembra così evidente!!
    Monica (Mauri)

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  7. Le differenze peggiorative sono di vario tipo, sappiamo bene quanto sia sempre più difficle gestire istituti di grandi dimensioni (e le scuole con molti plessi già ora ne sono testimonianza) per motivi organizzativi e con sempre minori risorse economiche. Noi siamo già Istituto comprensivo che ha acquisito "l'autonomia" come sancito dalle modifiche costituzionali già operate e per questo viene completamente scavalcato l'organo deputato ad effettuare eventuali scelte di questa portata: il Consiglio d'Istituto. E' evidente che l'accorpamento è finalizzato ad un risparmio economico e questo con il futuro formarsi di graduatorie comuni per i docenti con le scuole accorpate può comportare il rischio di avere docenti che ruotano nelle varie scuole accorpate (provenienti anche dalle scuole non a metodo). Il metodo Montessori è ovunque molto apprezzato e noi crediamo necessario difenderlo e rafforzarlo, considerando che siamo uno dei pochi istituti esclusivamente a metodo, vorremmo mantenere la nostra identità. Un'ultima cosa: ma perché bisogna continuare a ridurre posti di lavoro e soprattutto nel campo dell'istruzione quando la disoccupazione nel nostro paese è sempre più un'emergenza? Se è necessario operare dei risparmi bisogna tagliare le spese militari e le grandi opere (parte dei finanziamenti della TAV provengono dai fondi per l'edilizia scolastica).
    Massimo Prudente

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  8. Concordo pienamente con il Sig.Massimo, ma la mia domanda era semplicemente:"Perché ci sarà un peggioramento della vostra scuola a causa dell'accorpamento con una scuola non Montessoriana?" La vostra è una scuola forte, con una propria identità e personale competente; perché tutto ciò dovrebbe scomparire a causa appunto di questo accorpamento?? I docenti del plesso non montessoriano, inoltre, se non hanno il titolo, non potranno insegnare nel plesso Montessori, quindi di fatto le varie scuole accorpate avrebbero in comune solamente direzione e segreteria; i docenti rimarrebbero nel proprio plesso, col proprio metodo.
    Se il vero problema è l'accorpamento in sé, quindi i tagli, il gestire scuole con tanti alunni, etc., dovrebbe per voi essere ininfluente il fatto che l'accorpamento venga effettuato con una scuola non montessoriana.
    Monica Talli

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