venerdì 14 ottobre 2011

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Scuola pubblica italiana in difficoltà: coordiniamo la mobilitazione

Riceviamo dal gruppo "Scuole4" del nostro municipio e inoltriamo volentieri.
Presto ci saranno aggiornamenti sulle scelte operate dalla nostra scuola e da noi genitori.

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Martedì 11 ottobre, presso l'Ist. Comp. Carlo Levi (Fidene-Colle Salario), si è tenuta una partecipata assemblea dei genitori lanciata dai rappresentanti del CdI della scuola.

Il tema è stata la grave situazione di difficoltà che la scuola italiana sta vivendo in questo periodo.
Ai danni provocati dal taglio sconsiderato di risorse (8 miliardi) avvenuto nel 2009 e che oggi fa sentire sulla scuola i suoi devastanti effetti (riduzione del tempo pieno, licenziamento di migliaia di insegnanti ed ATA, aumento degli alunni per classe etc.) si sono aggiunti recentemente altri problemi, tra cui la soppressione degli insegnanti "specialisti" d'Inglese nelle primarie, la riduzione delle ore per il sostegno e la richiesta di accorpamento degli istituti in plessi scolastici di più di mille alunni (con un dimensionamento senza tetto massimo).
Quest'ultima trovata del governo, stabilita incostituzionalmente in finanziaria (l'organizzazione delle scuole dovrebbe essere demandata, secondo l'art. V, alle regioni) è stata rimpallata recentemente ai municipi che hanno chiesto alle scuole di fare delle proposte di accorpamento (praticamente di autosuicidarsi) in tempi molto brevi.

Per questo motivo il Coord. Genitori della Carlo Levi ha deciso di dar forza al documento critico redatto dall'ASAL, Associazione Scuole Autonome del Lazio attivando una raccolta firme tra i genitori.

Si è inoltre deciso di far crescere la protesta coordinando l'azione della Carlo Levi con quella delle altre scuole del territorio (molte delle quali già in stato d'agitazione). L'obiettivo, da concordare con gli altri coordinamenti e comitati dei genitori, potrebbe essere quello di organizzare, in tempi brevi, un sit-in di protesta sotto la sede del IV municipio per far arrivare in giunta la voce indignata dei genitori del nostro quartiere.

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