ieri insieme ad altri genitori sono stata convocata per ricevere una intervista da parte di due valutatori al lavoro entro il "Progetto Valutazione e Miglioramento", un progetto dell’INVALSI finanziato con il contributo dei fondi europei. L’obiettivo del progetto sembra essere quello di sperimentare forme innovative di valutazione della scuola nel suo complesso, che serviranno per definire e realizzare piani di miglioramento della scuola stessa.
Noi genitori siamo stati inviati a parlare liberamente su tre punti:
- il rapporto che la scuola ha con le famiglie;
- nell'orientamento e nella continuità tra gradi scolastici;
- l'ampliamento dell'offerta formativa.
Con i valutatori abbiamo riflettuto a fine incontro sul fatto che comunque siamo in una scuola buona, con problemi comuni a molte scuole oggi, con pochi punti critici, ma dei quali sarebbe un peccato non occuparsi. Sopratutto dovremmo lavorare ancora per una maggiore varietà nell'ampliamento dell'offerta formativa, anche alle medie, e ancora di più per consolidare il passaggio tra gradi scolatici, dove è evidente che la scuola perde colpi. Partiamo con molte classi di materna e arriviamo con molte meno classi alle medie. Andrebbe fatto un piano di lavoro corposo su questo problema di portata decennale.Come genitore in questa scuola cercherò di presidiare l'avvio di riflessioni su questo punto.
Tra qualche mese comunque la scuola riceverà una restituzione su quanto emerso dal processo di valutazione che sta coinvolgendo diverse figure scolastiche (anche studenti) su diversi punti. E avremo tutti modo di riparlarne.
In tutte queste occasioni di intervista, i valutatori raccolgono impressioni ed idee libere su quanto si pensa della scuola. I test INVALSI in questo processo di valutazione sono solo un piccolo tassello del puzzle che fornisce dati quantitativi sul rendimento medio della scuola ma che poco dicono del funzionamento della scuola nella sua globalità. Ricordate la poesia di Trilussa sulla statistica? Ve la posto in un post a parte.
La valutazione che si sta cercando di fare direi che è più di tipo qualitativo.
E' chiaro che un progetto come questo, decisamente più interessante di altri che vediamo in giro non poteva che essere di matrice europea. Ve lo dice chiaramente una persona che ha grande rispetto per l'Europa e per il lavoro che alcune Commissioni Europee portano avanti nei confronti degli Stati Membri per aiutarli a realizzare obiettivi di miglioramento, solo che poi l'Italia riesce con grande maestria a far propri questi progetti detonandone l'effetto innovativo e di utilità. A prendersi i soldi dei progetti ci sta, ma a cambiare la società in meglio come i progetti chiedono ... mica tanto. Poi succede che ci facciamo un brutta idea dell'Europa. Ma si potrebbe dire, parafrasando, che almeno in parte "l'Europa siamo noi".
Quindi l'effetto di questo progetto alla fine dipenderà da cosa se ne vorranno/sapranno fare i Dirigenti e tutto il resto del personale scolastico, visto che a quanto pare per il momento non implica la presa di misure in modo coercitivo. Un buon effetto secondo me in ogni caso lo avrà, nella misura in cui un numero di persone nella scuola, in modo trasversale, sono state invitate da soggetti istituzionali a pensare su come va la scuola e sono state incentivate a comprendere come intervenire su questi problemi. Hanno capito che qualcuno si interessa di queste cose, ci lavora su, il cambiamento dipende un po' da tutti noi, più ne abbiamo consapevolezza più prendiamo la forza per proporlo e per chiederlo.
Nota dolente sui criteri con cui la scuola ha scelto i genitori da convocare: nella sessione dedicata ai genitori, abbiamo visto poca rappresentanza dei diversi plessi. E a quanto sembra anche in quella dedicata agli alunni. Sembrava chiaro anche agli occhi dei valutatori ... Sarà un punto da approfondire.
Nadia (genitore)
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