sabato 9 febbraio 2013

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Resoconto Commissione Trasparenza del Comune sul bando mense

Mercoledì 6 febbraio si è riunita la Commissione Trasparenza del Comune, a cui erano invitati i rappresentanti delle associazioni di categoria Angem, Confcooperative, Legacoop, Servizi Lazio che si occupano di ristorazione collettiva e il Presidente dell’ASAL (Associazione Scuole Autonome Lazio) G. Fusacchia, che con altri due dirigenti scolastici rappresentava le scuole.
C'erano inoltre due tecnici, come rappresentanti dell'assessore comunale alla scuola De Palo, che a quanto pare ha preferito non intervenire di persona.
L'incontro sul bando mense era stato chiesto alla Commissione Trasparenza dal consigliere Masini, vicepresidente commissione scuola.
Le cooperative presenti hanno riferito di avere chiesto a dicembre un parere sul bando all'Autorità di Vigilanza sui Contratti Pubblici (AVCP). L'Autorità, che ha parere non vincolante, ha riscontrato 4 punti non coerenti (sulle migliorie; sull'impossibilità di fare dei sopralluoghi alle strutture prima di formulare l'offerta; sull'impossibilità di fornire prodotti a km 300, perché non c'è una produzione sufficiente per il fabbisogno delle mense romane; sull'impossibilità di sospendere il servizio in caso di mancato pagamento) e da rivedere, ma il Comune non ha ritenuto di modificarli.
I tecnici dell'Assessorato hanno dato risposte "tecniche" al riguardo e hanno confermato che non sarà fatta alcuna marcia indietro, ma è stato osservato da più parti tra i presenti che, a livello politico sono state fatte scelte senza ascoltare le parti coinvolte, arrivando a produrre un bando che lascia scontenti tutti, e che, essendo andato ormai troppo avanti, provocherà dei ricorsi che, di fatto, porteranno altre spese pubbliche, che si potevano evitare con un tavolo di concertazione fatto in fase di preparazione del bando.
Per quanto riguarda il punto del bando in cui si impone di non sospendere il servizio in caso di mancati pagamenti, sono venute fuori cose interessanti. La funzionaria dell'Assessorato ha sostenuto che si trattava di una scelta fatta a tutela dei bambini, e fin qui tutti d'accordo. Un rappresentante dell’ANGEM, però, ha fatto presente che il grosso dei fallimenti delle aziende, ultimamente, sono dovuti ai mancati pagamenti da parte delle amministrazioni pubbliche. Una cooperativa che ha il servizio mensa, deve pagare tutti i mesi i suoi dipendenti, che rappresentano il 45% dei costi, e le forniture di ciò hanno una scadenza di pagamento a 30 giorni. Ciò vuol dire che può permettersi di reggere i termini del bando solo un'azienda che abbia, a prescindere, una grossa quantità di capitali o, ipotesi gravissima ma reale, aziende che in questo modo riciclerebbero denaro!
Tra i presenti, il presidente della Commissione Scuola, Angelini, che ha affermato che convocherà al più presto la sua commissione per un confronto con i politici (e non con i tecnici) su questo bando, anche se si rende conto che essendo già al lavoro la commissione per le assegnazioni, il confronto è tardivo.
I rappresentanti dei presidi (tra cui il presidente dell'ASAL Fusacchia) hanno sottolineato l'assurdità di un bando che non ha tenuto conto dei nuovi assetti degli istituti, scaturiti dal dimensionamento scolastico e hanno messo sul tavolo il serissimo problema delle mense autogestite, palesemente ostacolate dall'amministrazione, pur essendo una scelta storica del Comune di Roma, assolutamente positiva in termini di qualità del servizio e autonomia della scuola. I dirigenti avevano avvisato per tempo l'amministrazione del problema, ma non sono stati ascoltati. Ora chiedono la possibilità di personalizzare il bando mensa in base ai bisogni specifici delle scuole con autogestione e di pensare a delle compensazioni per le scuole che a causa del dimensionamento scolastico, hanno parte della refezione in autogestione e parte affidata al comune.
Il presidente della Commissione Trasparenza ha permesso di intervenire anche a Marzia Maccaroni, presidente del CdI di viale Adriatico, la quale ha duramente contestato il fatto che i costi di pubblicazione del bando per le mense in autogestione siano a carico dei genitori, 5000 € circa (derivanti da residui mensa) che pesano moltissimo sui bilanci delle singole scuole. Ha ribadito l'assurdità di avere scuole con regime di refezione misto, a causa di un dimensionamento calato dall'alto tanto quanto il bando mense.
Al termine della riunione il presidente della commissione, Valeriani, ha annunciato che chiederà la sospensione del bando in autotutela.
Quando stavamo uscendo ci siamo fermate a parlare con i dirigenti scolastici, i quali ci hanno detto che per loro il termine massimo per temporeggiare è la fine di febbraio, dopo di che dovranno inevitabilmente andare avanti con le procedure per il bando, altrimenti incorrerebbero in sanzioni pesantissime di cui rispondono personalmente.
Annalisa De Russis, genitore CdI Viale Adriatico
Marzia Maccaroni, presidente CdI Viale Adriatico

(presenti come publico alla seduta della commissione)

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